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Discriminazione ambientale: una sfida per la nuova strategia nazionale di integrazione dei Rom, Sinti e Caminanti

Attualità - Loretta Moramarco - 20 Ottobre 2021

A settembre 2021 è scaduto il termine concesso agli Stati europei per la presentazione della nuova Strategia nazionale di integrazione dei Rom, Sinti e Caminanti.

Il 7 ottobre 2020 la Commissione europea ha adottato il Piano decennale volto al sostegno delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti nell’Unione Europea. Tra le sfide che gli Stati membri dovranno cogliere vi è quella di superare la c.d. discriminazione ambientale, che si può definire come ogni disposizione, criterio, prassi, atto, patto o comportamento che, direttamente o indirettamente, abbia come conseguenza una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza, che comprometta il riconoscimento, il godimento e l’esercizio in condizioni di parità del diritto fondamentale all’ambiente.

Nella precedente Strategia nazionale d’inclusione dei Rom, dei Sinti, e dei Caminanti 2012/2020, presentata il 24 febbraio 2012 in attuazione della Comunicazione della Commissione dell’Unione Europea n.173 del 4 aprile 2011, non vi era uno specifico spazio dedicato alla discriminazione ambientale che emergeva, secondariamente, dall’obiettivo di promuovere politiche sanitarie volte sia a tutelare gli ambienti di vita degli individui sia alla prevenzione.

Il punto è stato efficacemente sollevato dalla Relazione del 04.09.2020 del Parlamento europeo sull’attuazione delle strategie nazionali d’integrazione dei rom: combattere gli atteggiamenti negativi nei confronti delle persone di origine romanì in Europa (2020/2011(INI)).

Molto interessante è il § 46 della Proposta legislativa dell’UE per l’uguaglianza, l’inclusione e la partecipazione dei romanì e la lotta contro l’antiziganismo, contenuta nella citata risoluzione, che chiede l’attuazione a livello dell’UE della convenzione di Aarhus che collega i diritti ambientali e i diritti umani; raccomanda di integrare le ingiustizie in materia ambientale nella proposta per il periodo successivo al 2020 e invita la Commissione ad affrontare le diverse forme di discriminazione ambientale.

D’interesse pure il Parere della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali che, al § 44, raccomanda agli Stati membri di intensificare i loro sforzi per quanto riguarda l’accesso all’acqua potabile  sicura, ai servizi igienico-sanitari e ai sistemi fognari, nonché l’attuazione del diritto a un tenore di vita adeguato e del diritto a un ambiente sano e sicuro; invita la Commissione e gli Stati membri a riconoscere la discriminazione ambientale quale nozione specifica dell’antiziganismo; raccomanda di integrare l’ambiente nel quadro post-2020 e invita la Commissione ad affrontare le diverse forme di discriminazione ambientale.

La Commissione europea ha analizzato le strategie nazionali adottate con la relazione sulla valutazione del quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020, del 2018. Una specifica valutazione sul contesto italiano è contenuta nel Rapporto di monitoraggio della società civile sull’implementazione della strategia nazionale di inclusione Rom, Sinti e Caminanti in Italia, presentato a febbraio 2020, realizzato da ROMA Civil Monitor (progetto pluriennale europeo che coinvolge 27 stati, finanziato dalla Commissione Europea -DG JUSTICE).

Uno degli esiti positivi, sebbene parziali, delle diverse sollecitazioni sul tema è rinvenibile nel considerando n. 35 della direttiva del Parlamento e del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (rifusione) che invita gli Stati membri a prestare particolare attenzione ai gruppi vulnerabili ed emarginati adottando le misure necessarie a migliorare l’accesso all’acqua destinata al consumo umano per tali gruppi. Fatto salvo il diritto degli Stati membri di definire tali gruppi, sarebbe importante includervi i rifugiati, le comunità nomadi, i senzatetto e le culture minoritarie quali Rom e Travellers, che siano stanziali o nomadi.  Il succitato piano decennale della Commissione europea fissa l’ambizioso obiettivo di garantire che almeno il 95% dei Rom abbia accesso all’acqua potabile.

 

 

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