BLOG

Index EIGE e sciopero delle donne 2023: Marte è piu’ vicino della parità di genere

Attualità - Anna Zilli - 27 Ottobre 2023

 

Raggiungeremo prima Marte che la parità di genere. La consapevolezza di questa intuizione, condivisa in rete, ci raggiunge osservando due notizie.

La prima  è la presentazione delle conclusioni dell’indice sull’uguaglianza di genere  da parte dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE).

L’indice, che compie dieci anni,  mostra il miglior andamento positivo di sempre, con rilevanti progressi complessivi in materia di parità di genere nell’UE.

Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “Osserviamo i progressi più significativi verso la parità di genere nell’UE in dieci anni. Ciò dimostra che l’azione legislativa funziona. Resta tuttavia ancora molto da fare, ad esempio, per porre rimedio al divario retributivo di genere e alla violenza di genere. Su quest’ultimo punto, invito i colegislatori a raggiungere un accordo costruttivo sulla nostra proposta sulla lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica, per la sicurezza di tutte le donne e le ragazze.”

Helena Dalli, Commissaria per l’Uguaglianza, ha dichiarato: “Nonostante le molteplici crisi che hanno messo a dura prova l’emancipazione e responsabilizzazione delle donne, i dati presentati oggi dimostrano che abbiamo mantenuto la rotta per attuare la nostra strategia a favore della parità di genere. Affinché le donne e le ragazze possano realizzarsi, occupare posti di rilievo ed essere libere, non dobbiamo perdere di vista le sfide ancora irrisolte. È fondamentale sostenere la proposta legislativa della Commissione per combattere la violenza contro le donne.”

Su un massimo di 100 punti, il punteggio medio dell’UE è di 70,2, contro il 68,6 nel 2022. Permangono  evidenti disparità tra gli Stati membri è: alcuni osservano notevoli miglioramenti, altri registrano una stagnazione o addirittura una perdita di punti nel loro punteggio.

Il dato maggiormente significativo è l’incremento della percentuale di donne nei consigli di amministrazione delle società è salita al 33 %, che corrisponde alla percentuale di donne nei parlamenti nazionali.

Ma nonostante questi piccoli passi, se i miglioramenti continueranno nella direzione e con la velocità di oggi, la parità di genere in EU potrebbe essere realtà tra 300 anni, secondo quanto dichiarato da Robert Biedron presidente della Commissione Femm del Parlamento Europeo; dedicata ai diritti della donna e l’uguaglianza di genere. Mentre pare che su Marte andremo entro (soli) 60 anni.

La seconda notizia è lo sciopero delle donne in Islanda. Non accadeva dal 24 ottobre 1975, quando il 90% delle donne islandesi si astenne dal lavoraro, sia retribuito; sia di cura, per potrestare contro il contro il divario retributivo e le discriminazione sul posto di lavoro. Le estesissime adesioni e la risonanza mediatica che ebbe quella manifestazione portarono alla promulgazione alla Legge sulla parità del 1975

Solo quattro anni dopo, nel 1980, Vigdís Finnbogadóttir fu eletta  prima presidente islandese, oltre che prima donna a essere democraticamente eletta come capo di stato in tutto il mondo.

Per l’intera giornata le islandesi e le persone di genere non binario hanno abbandonato sia il lavoro retribuito che quello di cura, per denunciare il divario di retribuzione e la violenza sessuale e di genere

Quel che forse dovrebbe colpire è che la terra dei ghiacci è stata classificata come il Paese con il miglior indice di parità di genere al mondo per 14 anni di fila dal World economic forum.

Le organizzatrici dello sciopero hanno fatto notare però che in alcune professioni, soprattutto quelle a prevalenza femminile, il divario di retribuzione tra uomini e donne raggiunge ancora il 21 per cento, e più di una donna su tre ha avuto esperienza di violenze di genere nella propria vita.

 

Ps. comunque su Marte andranno astronauti uomini, viste le disparità di genere nella scienza e nell’aeronautica, come sottolineato da ultimo dall’ingegnera Ilaria Cinelli componente (anche) del board del network Space4Women istituito dall’Ufficio Affari Esteri Spaziali dell’Onu.

Potrebbe interessarti anche