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Energie rinnovabili e parità di genere

Diversity & Inclusion - Loretta Moramarco - 20 Ottobre 2022

Il 14 luglio, Francesco La Camera, direttore generale di Irena, l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili , nel suo interevento alla terza Conferenza Nazionale sul clima 2022, organizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha sottolineato che il passaggio a un sistema energetico basato sulle fonti rinnovabili è in grado di creare benefici non sono ambientali, ma anche sociali ed economici. Il direttore ha richiamato il dato dell’occupazione femminile nel settore delle rinnovabili, emerso dal rapporto Renewable Energy and Jobs: Annual Review 2021, pubblicato da IRENA in collaborazione con l’ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). Il settore delle energie rinnovabili nel suo complesso mostra un migliore equilibrio di genere (32% donne) rispetto al fossile (22%). All’interno del settore delle rinnovabili, l’eolico presenta le prestazioni peggiori: solo un quinto dei lavoratori sono donne. Il rapporto Wind Energy. A gender perspective pubblicato da Irena nel 2020 esamina nello specifico cause e possibili soluzioni di questo squilibrio.

Un capitolo specifico del rapporto Renewable Energy and Jobs: Annual Review 2021 è dedicato alla gender inequality in renewable Energy workplaces. IRENA  evidenzia come le gender dimensions of renewable Energy siano raramente considerate nelle statistiche economiche nazionali e richiama i propri precedenti rapporti Renewable Energy e Jobs (IRENA, 2013), Rapport IRENA 2016, 2017 (BNEF, CEBC e IRENA, 2017) e 2018 (IRENA, 2019).

La lettura dei dati mostra come, anche in questo settore, le donne ricoprano impieghi soprattutto a bassa retribuzione, con incarichi non tecnici (sono il 28% nelle materie STEM) bensì amministrativi o nelle pubbliche relazioni. L’Italia non è tra i paesi più virtuosi. Insieme a Canada, Germania, Spagna e Stati Uniti impiega meno del 30% di donne nel settore delle energie rinnovabili.

Il dato non è collegato ad un gap a livello formativo: le donne rappresentano più della metà dei laureati e quasi la metà della forza lavoro nel paesi oggetto di studio. La causa è, come per gli altri settori economici, da ricercare in attitudes, perceptions and structural obstacles. Se gli ostacoli sono i medesimi, anche le risposte efficaci non differiscono da quelle necessarie per realizzare le pari opportunità nel mondo lavorativo: norme che garantiscano la parità salariale; politiche che garantiscano un migliore life-work balance per tutti i dipendenti (e non mere politiche di conciliazione per le donne) quali congedi di paternità o strutture per l’infanzia; fissazione di quote e obiettivi sull’occupazione femminile in generale. Per quanto concerne in particolare il settore delle energie rinnovabili, si segnala una barriera culturale: la mancanza di programmi e politiche gender-sensitive e l’assenza di opportunità di formazione e tirocinio.

In sostanza la risposta di sistema individuata è l’integrazione dell’equità di genere a tutti i livelli.

Una buona prassi è il programma di formazione Women at the Forefront (2021) realizzato da Sustainable Energy for All (SEforALL), un’organizzazione internazionale che lavora in partnership con le Nazioni Unite, governi, settore privato, istituzioni finanziarie, società civile e enti no profit, per realizzare il Sustainable Development Goal 7 (SDG7), accesso a un’energia accessibile, affidabile, sostenibile e moderna per tutti entro il 2030.  Il programma comprende quattro attività strategiche: internship programme (una rete per stabilire tirocini incentrati sull’occupazione che preparino le giovani donne a una carriera nel settore dell’energia sostenibile); mentorship programme (per creare collegamenti tra professionisti e tutor per promuovere lo sviluppo delle capacità personali, aumentare la conoscenza del settore e costruire reti); Technical training (una rete per offrire certificazioni, corsi di formazione personalizzati e di sviluppo delle capacità per le donne nel mondo del lavoro nell’energia sostenibile); sponsored participation (sostenere e finanziare la partecipazione delle donne ad eventi chiave del settore come leader visibili dell’SDG7).

La raccolta e l’analisi dei dati nonché il tentativo di offrire indicazioni per policy pubbliche e private è, certamente, apprezzabile. Tuttavia manca l’adozione di un approccio autenticamente intersezionale, che aiuterebbe a mettere in luce altre contraddizioni della “transizione energetica” e ad intervenire per superarle.

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