Muovendo dall’osservazione per cui il ruolo delle donne nelle grandi trasformazioni economiche e sociali, spesso misconosciutoe troppo a lungo relegato ai margini del racconto storico ufficiale, si rivela invece essere ed essere stato determinante per il progresso e l’innovazione, il contributo porta alla luce il contrasto tra i ripetuti proclami sull’inclusione e le parità formali e le diseguaglianze che persistono. Il famigerato “soffitto di cristallo” non è solo una metafora evocativa: è una barriera strutturale, stratificata, che continua a condizionare – in maniera pervasiva – l’accesso delle donne alle leve decisionali, alle opportunità professionali qualificate, al pieno riconoscimento del merito.
Nel tempo presente, segnato da quella che molti definiscono la quarta rivoluzione industriale – fondata sull’irruzione dirompente dell’intelligenza artificiale, della robotica, delle tecnologie digitali – e in un contesto geopolitico europeo attraversato da nuove (e antiche) tensioni securitarie, la questione dell’uguaglianza di genere torna ad imporsi con una urgenza nuova, ma non inedita.
In Europa, non mancano segnali incoraggianti: il rafforzamento del quadro normativo in materia di parità uomo-donna testimonia una volontà politica che, seppur tardiva, si sta strutturando.
Tuttavia, le disparità non si lasciano scalzare con la sola forza delle leggi. La forbice resta ampia, tanto sul piano della rappresentanza quanto su quello, ancor più insidioso, delle effettive opportunità. E se è vero che i dati possono raccontare miglioramenti, essi devono essere letti alla luce di una realtà ancora profondamente segnata da asimmetrie culturali, sociali ed economiche che rendono la piena emancipazione femminile un orizzonte ancora, in larga parte, da conquistare.