DDL LAVORATORI MALATI ONCOLOGICI, CRONICI, INVALIDI
Il nuovo testo delle proposte di legge in titolo, recante disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche, è stato adottato come testo base dalla Commissione Lavoro, a seguito del rinvio in Commissione deliberato dall’Assemblea nella seduta del 7 febbraio 2024, e modificato nel corso dell’esame in sede referente.
Ai fini di una valutazione sull’impatto di genere delle pdl in commento, si riporta in sintesi quanto pubblicato sul volume “I numeri del cancro in Italia 2024″.
In particolare, il volume stima che in Italia nel 2024 i tumori maligni non supereranno i 390.000 casi (ad eccezione dei tumori della pelle diversi dal melanoma), 214.000 nuovi casi negli uomini e 175.000 nelle donne.
In particolare, nel 2024, si stima siano stati circa 3,7 milioni gli italiani in vita dopo una diagnosi di tumore, il 6,2% dell’intera popolazione. Di questi 3,7 milioni, il 56% sono donne (2.041.996), cioè il 6,8% della intera popolazione femminile, mentre sono oltre 1,6 milioni gli uomini (1.619.513), pari al 5,6% della popolazione maschile. Il tumore della mammella è, in assoluto, la neoplasia più frequente (925.406 donne), riguardando quasi la metà (45%) di tutte le donne che vivono dopo una diagnosi di tumore.
I dati dei Registri Tumori italiani evidenziano comunque che tra le donne, in 15 anni, il tasso di mortalità per tumore della mammella è diminuito del 16,2% e indicano un costante aumento del numero di persone che vivono dopo una diagnosi di tumore, pari a circa l’1,5% l’anno nell’ultimo decennio (1,6% nelle donne e 1,3% per gli uomini).
Si segnala, inoltre, quanto emerge dal volume “Dossier donne 2024 – Infortuni e malattie professionali”, redatto dall’Inail: nelle denunce di malattie professionali suddivise per genere nel 2022, i tumori, sia in termini assoluti che di incidenza, sono più denunciati dagli uomini che dalle donne; le 1.650 denunce protocollate nel 2022 per i lavoratori rappresentano infatti il 3,7% delle denunce maschili, contro le 155 delle lavoratrici, pari all’1% di tutte quelle femminili.