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Un Codice di comportamento dei dipendenti pubblici per la giustizia sociale

Giornate Internazionali - Anna Piovesana - 15 Febbraio 2023

 

Nel mese in cui si celebra la Giornata internazionale della giustizia sociale, dedichiamo un focus alle recenti modifiche al Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (adottato con D.P.R. n. 62/2013), approvate dal Consiglio dei Ministri nel dicembre 2022.

Lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, in esame, interviene sull’attuale Codice di comportamento, non solo per adeguarlo al nuovo contesto socio-lavorativo e alle esigenze derivanti dalla maggiore diffusione di internet e dei social media, ma anche per ribadire e ricordare, con valenza generale, principi quali il divieto di discriminazione, la tutela dell’ambiente e la valorizzazione della professionalità dei lavoratori, essenziali per una piena realizzazione della giustizia sociale.

Il provvedimento in esame, adottato in attuazione di quanto previsto dal cosiddetto decreto legge PNRR 2 (d.l. 36/2022), integra gli elementi costitutivi della milestone del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicata alla riforma della Pubblica Amministrazione (M1C1-58) che dovrà essere conclusa entro il 30.06.2023.

Queste in sintesi le principali aree di intervento su cui agisce lo schema di DPR.

Utilizzo delle tecnologie informatiche: la digitalizzazione della P.A. è indifferibile e costituisce una delle componenti della Missione 1 del PNRR (digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura).
Nel nuovo art. 11 bis DPR 62/2013, introdotto dallo schema di decreto, si richiamano i dipendenti pubblici ad utilizzare la strumentazione informatica in dotazione in modo pertinente e per finalità inerenti l’attività lavorativa. È consentito l’utilizzo degli strumenti forniti dall’amministrazione per poter assolvere alle incombenze personali senza doversi allontanare dalla sede di servizio, purché l’attività sia contenuta in tempi ristretti e senza alcun pregiudizio per i compiti istituzionali.
Non è consentito utilizzare la posta elettronica personale per comunicazioni istituzionali, salvo casi di forza maggiore. Il dipendente è comunque responsabile del contenuto dei messaggi inviati e ciascun messaggio in uscita deve consentire l’identificazione del dipendente mittente e indicare un recapito istituzionale al quale il medesimo è reperibile.

Utilizzo dei mezzi di informazione e dei social media: nello schema di DPR si richiamano i dipendenti pubblici ad utilizzare gli account dei social media di cui sono titolari in modo che le opinioni espresse e i contenuti pubblicati, propri o di terzi, non siano in alcun modo attribuibili all’amministrazione di appartenenza o possano, in alcun modo, lederne il prestigio o l’immagine. In ogni caso il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.
È fatto altresì divieto al dipendente di trattare comunicazioni, afferenti direttamente o indirettamente al servizio, attraverso conversazioni pubbliche svolte su qualsiasi piattaforma digitale.
Se dalle piattaforme social siano ricavabili o espressamente indicate le qualifiche professionali o di appartenenza del dipendente, ciò costituisce elemento valutabile ai fini disciplinari.
Nei codici di comportamento delle singole amministrazioni, queste potranno dotarsi di una social media policy per ciascuna tipologia di piattaforma digitale, al fine di adeguare alle proprie specificità tali disposizioni generali. In particolare, la policy dovrà individuare, graduandole in base al livello gerarchico e di responsabilità del dipendente, le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni. I dipendenti in nessun caso possono divulgare o diffondere per ragioni estranee al loro rapporto di lavoro con l’amministrazione documenti, anche istruttori, e informazioni di cui essi abbiano la disponibilità.

Rispetto dell’ambiente: per realizzare l’obbiettivo di una «amministrazione sostenibile», si prevede l’obbligo del dipendente di conformare la sua condotta sul luogo di lavoro al rispetto dell’ambiente, per contribuire agli obiettivi di riduzione del consumo energetico, della risorsa idrica e, più in generale, dei materiali e delle risorse fornite dall’amministrazione per l’assolvimento dei propri compiti, nonché alla riduzione dei rifiuti e al loro riciclo, in aderenza alle direttive impartite dall’amministrazione di appartenenza.
Ciascuna amministrazione, in relazione alla propria specificità e alle proprie caratteristiche, dovrà adottare linee di indirizzo comportamentali finalizzate ad orientare la condotta dei propri dipendenti, in relazione al grado di responsabilità rivestito, al conseguimento di obiettivi di risparmio energetico, della risorsa idrica e dei materiali di consumo, come pure alla raccolta differenziata dei rifiuti.

Rispetto della persona e divieto di discriminazioni. Si legge nel provvedimento in esame: «il dipendente imposta la sua condotta sul luogo di lavoro al rispetto della personalità, della dignità e dell’integrità fisica e psichica degli altri dipendenti e degli utenti». È fatto obbligo al dipendente pubblico di astenersi da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sugli altri dipendenti o che comportino, nei confronti di questi ultimi, discriminazioni basate su genere, nazionalità, origine etnica, lingua, religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute o di fragilità, età e orientamento sessuale (in attuazione di quanto previsto dall’art. 15 St.lav.d.lgs. 215 e 216/2003 e d.lgs.198/2006).
È fatto altresì obbligo al dipendente di astenersi da ogni forma di condotta inopportuna che si realizzi attraverso condotte, parole, scritti, gesti e atti intenzionali che ledono la personalità, la dignità o l’integrità fisica o psichica di una persona.

Professionalità e formazione dei dipendenti pubblici: lo schema di decreto attribuisce al dirigente pubblico la responsabilità di curare la crescita professionale dei propri collaboratori, favorendo le occasioni di formazione e promuovendo opportunità di sviluppo interne ed esterne alla struttura di cui è responsabile. Il dirigente poi, compatibilmente con le risorse disponibili, deve curare il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, nonché di relazioni, interne ed esterne alla struttura, basate su una leale collaborazione e su una reciproca fiducia e assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali.

Il DPR in esame è in attesa di promulgazione che dovrà intervenire entro e non oltre il 30.06.2023.

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