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Il popolo Mapuche e il suo diritto alla terra

Storie - Ilaria Anna Colussi - 8 Marzo 2020

Il popolo Mapuche, che vive nel sud del Cile e nella zona sud-occidentale dell’Argentina, continua a subire discriminazioni a causa della propria origine etnica.

Mapuche significa nella lingua Mapudungún “gente della terra”. Si tratta di un popolo indigeno originario, represso durante il colonialismo e spinto a rifugiarsi in una piccola porzione di terra a causa dell’occupazione militare statale, della pressione esercitata dalle compagnie petrolifere, minerarie, forestali e di sfruttamento del territorio. Emarginato dallo Stato centrale, negli ultimi anni sta compiendo azioni di resistenza politica e lotta per la difesa della sua identità storica e culturale, della sua lingua, dei suoi abiti tradizionali, dei suoi valori e delle pratiche economiche tradizionali come il baratto.

Discriminati nelle scuole e sul lavoro per il colore della pelle, i tratti somatici tipici, il cognome mapuche, attualmente sono combattono per la loro terra in numerosi procedimenti giudiziali.

Tra questi ricordiamo la battaglia legale della comunità Mapuche argentina, iniziata nel 2007 da Crececio Pilquiman, un membro della comunità di Lagunita Salada, Gorro Frigio e Cerro Bayo, in cooperazione con l’Equipo Nacional de Pastoral Aborigen (ENDEPA). Pilquiman (e ora i suoi eredi) chiede la nullità della concessione di terre comunitarie al Sig. Rechene. Tale concessione si fonda sulla Risoluzione n. 60/07 dell’Istituto autonomo di colonizzazione (IAC). Secondo gli attori lo IAC non ha tenuto in considerazione i diritti delle popolazioni indigene, poiché ha negato il carattere “comunitario” di quelle terre e non ha consultato la comunità prima di assegnare le terre a Rechene. A questa principale argomentazione si aggiunge quella della discriminazione in base all’origina etnica.

Il 18 febbraio 2020 la Corte superiore di giustizia di Chubut, provincia dell’Argentina, ha affermato che quando si giudica la titolarità di una terra in cui una delle parti sia indigena, per appartenenza alla comunità o alla famiglia o individualmente considerata, tale operazione deve dipendere dal giudizio della Commissione per le terre indigene.

Si tratta di un passo importante per il riconoscimento dei diritti internazionali e costituzionali delle popolazioni indigene sui loro territori e nella lotta contro la loro discriminazione.

 

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